Cattedra Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, 2019

Prevenzione e contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata

Città del Messico, IMIJUS, 22-24 gennaio 2019

L’esperienza italiana nella lotta alla corruzione

con Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Italiana

L’Autorità Nazionale Anticorruzione Italiana è un’autorità amministrativa indipendente con funzioni di prevenzione, regolamentazione, ispezione e sanzione in materia di corruzione nella pubblica amministrazione italiana e nel settore imprenditoriale, rappresentando una buona pratica internazionale per rispondere alle priorità del nuovo governo in materia di lotta alla corruzione. Questo scambio di buone pratiche costituisce un punto chiave della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione che offre un quadro per promuovere, facilitare e sostenere la cooperazione tecnica internazionale nella prevenzione e nella lotta alla corruzione, compreso il recupero dei beni.

Raffaele Cantone è un magistrato con una vasta esperienza nel contrasto alla criminalità organizzata, al riciclaggio e alle infiltrazioni di gruppi criminali nell'economia e nella pubblica amministrazione. Inoltre, è membro della delegazione italiana che partecipa al Gruppo statunitense contro la corruzione (GRECO).

Città del Messico, IMIJUS, 24-27 febbraio 2019

Cultura della legalità

con Leoluca Orlando

Politico italiano, specialista dei temi della criminalità organizzata, della corruzione e convinto difensore dei diritti umani, Leoluca Orlando ha promosso un progetto di rinnovamento civico per la città di Palermo attraverso un'ampia serie di programmi che mirano a promuovere una nuova cultura della legalità. 

La visita del sindaco di Palermo rappresenta per il Messico l'occasione per generare uno spazio di riflessione con il nuovo governo, la società civile e l'accademia messicana sui risultati raggiunti e sulle sfide da affrontare nella lotta alle reti criminali e il fenomeno migratorio. 

Lo scambio di esperienze e la generazione di maggiori conoscenze sulla prevenzione, le indagini e il perseguimento della criminalità organizzata costituiscono un punto chiave della Convenzione di Palermo sulla criminalità organizzata transnazionale.

Città del Messico, INACIPE 3 dicembre

Verso i 20 anni della Convenzione di Palermo: lotta alla criminalità organizzata

In collaborazione con INACIPE, Embajada de Italia en México, UNODC

Con:

Juan Araujo, Luis Astorga, Federica Cabras, José Ramón Cossío, Nando dalla Chiesa, Luigi De Chiara , Antonino De Leo, Gerardo Laveaga, Raul Mejia, Renato Sales.

Firma dell’Accordo “Ponte Accademico Italia-Messico”, volto a promuovere e rafforzare programmi congiunti di ricerca nel contrasto alla criminalità organizzata transnazionale.

L’accordo ha come obiettivo:

-Attività di studio, formazione e ricerca sui fenomeni di criminalità organizzata, comprese tutte le sue manifestazioni di rilevante interesse sociale.

-Attività per promuovere nuove esperienze nell'educazione alla legalità, così come programmi educativi per incoraggiarle.

-Attività educative e culturali volte a promuovere il reinserimento sociale delle persone private della libertà, con particolare riferimento ai minori. Il “Ponte Accademico” è stato firmato da: Università di Milano, Osservatorio sul crimine organizzato, UNODC Messico, Instituto Messicano per la Giustizia.

Presentazione del documentario “Essere nessuno per nessuno”.

Regia di Gabriel Dombek.

Essere nessuno per nessuno si propone come tentativo di costruire il presente a partire dalla memoria. Cerca di spiegare i motivi che portano un bambino o un adolescente a entrare nelle fila del crimine organizzato. Questo documentario si ribella alla schiacciante naturalizzazione della violenza. Comprendere alcuni dei fattori che hanno reso il Messico un paese in cui la criminalità è fluita e ha trovato rifugio, ascoltare le voci dei carnefici che si rivelano a noi come vittime, riconoscere la condizione umana di coloro che, presentati come bestie, ci permettono di evadere la nostra responsabilità... serve a comprendere il problema dell'eccesso di violenza nel nostro Paese come una cosa nostra e non altrui, come qualcosa di cui possiamo e dobbiamo occuparci.